domenica 6 aprile 2008

Il Rischio

Eccoci di nuovo qui; per l'ennesima volta ci si ripropone davanti il rischio.
Un rischio da cui dipenderà il nostro futuro.
Entrano qui in gioco due entità: i votanti e i votati. Parlo proprio di quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Definiamo ora i due soggetti. I votanti sono quella massa di persone, ovviamente maggiorenne, che tra il 13 e il 14 Aprile dedicherà qualche minuto del suo tempo per scegliere il suo futuro. Quella massa informe che qualcuno ambì definire "qualunquista", dell'uomo comune; quella massa silenziosa che arriva a una decisione, chissà poi quanto motivata, seguendo i dibattiti televisivi nei dieci giorni prima delle elezioni. Qui la prima grossa lacuna: quanto può essere ponderata una scelta, qualsiasi essa sia, nata e assolutamente non coltivata su basi ideologiche friabili?
"Non credo più all'ingegno del popolo italiano..." così Gaber, in "La mia generazione ha perso", riassume la sua impressione di quello che siamo diventati; mi trovo d'accordo e non sono l'unico. Basti citare l'ultima buffonata che sta "ingorgando" i telegiornali: la grafica della scheda elettorale. La problematica sta nella disposizione orizzontale dei simboli partitici, che potrebbe indurre in confusione l'elettorato. Come potrebbe sbagliare un cittadino pensante, conscio e coerente nella sua scelta? Un popolo di ragazzini rintontiti; siamo e ci considerano così.
Ci considerano così; loro, l'altro soggetto: la classe dei votati.
Classe che si sta meritando, quasi in toto, il disprezzo.
La fiducia è ormai scemata, almeno in quelli che hanno sviluppato un minimo di coscienza politica e di visione critica. Purtroppo la problematica non è ideologica ma di rappresentanza.
Chi dovrebbe governarci non è all'altezza, né culturale né caratteriale.
Sono persone o talmente confuse da contraddirsi ogni volta che dovrebbero esprimere un parere o, assai astute, in grado quindi di salvaguardare il proprio status di privilegiati.
Quindi non preoccupatevi, in qualsiasi modo affronterete il rischio, almeno per il momento, vincerà lui, trascinandovi in una nuova spirale di scelte sbagliate e di incertezza del divenire.